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 Westringia fruticosa
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Angelo p
Utente Senior


Città: Albenga
Prov.: Savona

Regione: Liguria


3071 Messaggi
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Inserito il - 29 marzo 2007 : 19:07:12  Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Mentre giravo sulle alture di Alassio ho visto, in un'aiola pubblica, un arbusto che non conosco assolutamente:

Immagine:
Westringia fruticosa
219,64 KB

a p

Modificato da - limbarae in Data 15 novembre 2011 10:02:20

Angelo p
Utente Senior


Città: Albenga
Prov.: Savona

Regione: Liguria


3071 Messaggi
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Inserito il - 29 marzo 2007 : 19:09:25  Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia
Un particolare di foglie e fiori:

Immagine:
Westringia fruticosa
162,86 KB

A me il fiore ricorda un pò le Labiatae; ho detto una bestialità?.
a p
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Lepurisposu
Utente Senior


Città: Su Masu

Regione: Sardegna


1912 Messaggi
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Inserito il - 29 marzo 2007 : 20:35:50  Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Angelo, si, è una Labiata..ma per la specie aspettiamo!
Frantzì

àiri a pinta de caddaxu. pinnicadì linna crabaxu
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nimispl
Utente Senior

Città: Trieste
Prov.: Trieste

Regione: Friuli-Venezia Giulia


2313 Messaggi
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Inserito il - 29 marzo 2007 : 20:42:24  Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia
Caro Angelo,
... è sicuramente una labiata.
Ma non bisogna mai fidarsi delle aiuole pubbliche: lì piantano le più stupide forme comprate nei vivai. Questo qui sembra un rosmarino transgenico...
...tantissimi anni fa - a 17 anni - andai a Brema, e la cosa che mi colpì di più fu che in tutte le aiuole pubbliche e persino dei giardinetti delle case private c'erano le piante spontanee dei dintorni, quelle della brughiera.
In Italia troviamo ancora l'abete rosso (=albero di natale riciclato) assieme alla palma (=status symbol)...per non parlare dei giardini a cactus in Sardegna.
Una volta i giardini all'italiana erano famosi, ma erano altri tempi...Oggi i giardini italiani (pubblici o privati) sono un monumento all'incultura naturalistica...senza raccordo con la natura vera che li circonda.
..se ci diamo da fare rompendo le scatole all'Assessore forse qualcosa cambia...
ciao e grazie
PL
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fabrizio2
Utente V.I.P.

Città: roma

Regione: Lazio


220 Messaggi
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Inserito il - 31 marzo 2007 : 01:57:22  Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Angelo P,
sì, è una Lamiaceae, per l'esattezza Westringia fruticosa; è un piccolo arbusto australiano, interessante anche per essere uno dei non numerosi generi di Lamiaceae sprovvisti di "aroma", anche se non sono al corrente dell'eventuale presenza di composti affini, non percepibili al nostro olfatto.
Raramente allega semi qui da noi (almeno qui al Centro), non attira molto i pronubi più comuni, ma alcuni anni fa (1999), in occasione di una piccola "esplosione" di Imenotteri Chrysididae, notai queste piccolissime "vespe" interessarsi ai fiori, e ne risultò l'allegagione di un certo numero di frutti "tetracheni", nessuno dei quali dette origine in loco a germinazioni spontanee.
(Quanto ai Chrysididae, notai il loro interessamento anche ad altri fiori non autoctoni, e in generale disdegnati da altri pronubi; la relativa consistenza numerica della famiglia Chrysididae, credo possa almeno in parte attribuirsi a questo latente "eclettismo" nella scelta del cibo).
Ciao,
fabrizio

Modificato da - fabrizio2 in data 31 marzo 2007 02:27:18
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Angelo p
Utente Senior


Città: Albenga
Prov.: Savona

Regione: Liguria


3071 Messaggi
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Inserito il - 31 marzo 2007 : 07:23:27  Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Fabrizio per la determinazione e per le interessanti informazioni. Sarebbe stato altrettanto interessante raccogliere alcuni di quei semi giunti a maturazione e provare a farli nascere in ambiente protetto per controllarne la fertilità. Va bé... non credo fosse di capitale importanza ma per toglierci una curiosità...
Tuttavia resto dell'idea che abbia ragione Nimis. Ciao.
a p
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fabrizio2
Utente V.I.P.

Città: roma

Regione: Lazio


220 Messaggi
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Inserito il - 31 marzo 2007 : 15:57:15  Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Angelo,
non appena riuscirò a procurarmi dei semi, te li invierò (credo che i vivai utilizzino solo la propagazione agamica, per ottenere grandi quantità di piante uniformi, "standardizzate", ma la propagazione da seme è molto più interessante; come lo sarebbe studiare la comparsa di individui più o meno "adattati"). Può essere interessante anche lo studio di affinità/differenze eco-morfologiche con i Generi nostrani più affini, ogni Genere o Specie "racconta" in un certo senso la personale Storia della propria Evoluzione, ma allo stesso tempo mantiene importanti affinità con la linea filetica originaria.
Non credo che dobbiamo essere "prevenuti" nei riguardi di specie "aliene" solo perché tali, anche se condivido in pieno il giudizio negativo, sull'atteggiamento superficiale e non informato di chi produce o compra "all'ingrosso" una Pianta senza lontanamente domandarsi cos'è, solo per riempire alla meno peggio spazi vuoti, utilizzandone come volgari "tappabuchi", se non come tappezzeria urbana, magari "perché i fiori hanno un colore che si intona con quello degli edifici", o simili; ogni Specie ha una propria dignità, che emerge nella conoscenza e nello studio, o che scompare nel caso di impieghi banalizzanti della stessa.

E' da criticare, non l'apertura verso essenze alloctone di per sé, coltivate in modo responsabile e consapevole, quanto l'assurdo ostracismo verso le specie nostrane, che ogni "bravo" giardiniere invece etichetta come "erbacce" o "piante selvatiche" per poi implacabilmente eliminarle!
Nel mio piccolo giardino, coltivo (ottenute da seme, spesso faticosamente) molte specie alloctone, insieme però ad ogni "spontanea" che dovesse comparirvi; così, accanto ad un Lentisco nato spontaneamente, coltivo Loxostylis alata, del Sudafrica, Anacardiaceae anch'essa, ed effettivamente simile sotto molti aspetti al nostrano Lentisco, tanto per fare un esempio; oppure, una Noltea africana, semi-sconosciuta Rhamnaceae nata da seme quattro anni fa e che sta fiorendo adesso per la prima volta, ed è molto simile a Rhamnus alaternus che pure coltivo; una piccola Melhania forbesii, Sterculiaceae (oggi Malvaceae) africana, quasi identica alla Althea officinalis che le cresce accanto e che è nata da semi raccolti sulla vicina spiaggia (dove interventi di "pulizia" comunale hanno successivamente annientato questa, ed altre specie). Anziché rappresentare un frammento isolato e statico, ogni Specie acquista così un significato ulteriore, se è posta con cognizione di causa in rapporto con altre, affini e talvolta simili, anche se forgiate dall'Evoluzione in luoghi lontani.
Ciò che è senz'altro da combattere, è l'atavica inclinazione a disprezzare e distruggere le cosiddette "erbacce", -gran parte delle 5600 specie nostrane-, solo perché spontanee e "selvatiche",ignorandone del tutto l'Identità e il significato biologico, oltre che la complessa, articolata ed antichissima rete di relazioni evolutive con altre Specie in tutto il mondo; anche alcune fra le più rare ed interessanti Specie nostrane, sarebbero tranquillamente estirpate in quanto "erbacce", secondo i criterii "puristi" del giardinaggio più diffuso...
Ciao,
fabrizio

Modificato da - fabrizio2 in data 31 marzo 2007 16:00:52
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